Europa a due velocità.
Dopo Letta e Prodi, ora Calenda. Si moltiplicano gli appelli per prepararci a restare nel gruppo di testa, dove i vincoli saranno ancora più cogenti.
L’Italia, si afferma, deve aspirare al ruolo di primo piano che le spetta.
Dopo Letta e Prodi, ora Calenda. Si moltiplicano gli appelli per prepararci a restare nel gruppo di testa, dove i vincoli saranno ancora più cogenti.
L’Italia, si afferma, deve aspirare al ruolo di primo piano che le spetta.
In pratica vogliono indurci ad accettare ulteriori e probabilmente definitive cessioni di sovranità nazionale facendo leva sull’orgoglio di patria. Una contraddizione in termini, ma tant’è a questo siamo…
Ad averne ancora voglia ci sarebbe perfino da ridere.
Con l’ottimismo della volontà, confido che stavolta non ci manipoleranno: dopotutto lo scorso 4 dicembre non ci sono riusciti.