Enrico Letta, che si dichiara “soddisfatto” della riforma Cartabia definendola “un grande passo avanti per la giustizia”, è l’epitome della definitiva resa senza condizioni dei Piddini (intesi come PD e – per quello che conta – LEU) alle ragioni della destra berlusconiana e al neoliberismo comunitario.
La sua soddisfazione dovrebbe rendere palese, anche ai più riluttanti, che l’anti-berlusconismo dei decenni trascorsi, l’anti-salvinismo odierno e il radicalismo strumentale dei diritti civili, sono solo un generico collante identitario inalberato a dissimulare la totale assenza di identità ideologica e l’incapacità di produrre progetti culturali e politici autonomi.
Sono ancora troppi quelli che non hanno ancora iniziato a elaborare il lutto per la scomparsa della sinistra, e rimangono sterilmente ancorati alla fase della negazione; ma senza questo necessario processo saranno preclusi orizzonti alternativi a quelli iniqui e arbitrari che oggi ci vengono proposti come gli unici concepibili.
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