I sindacati confederali si uniscono a Confindustria per lanciare un appello ai cittadini europei in vista delle elezioni del 26 maggio:
“Esortiamo i cittadini di tutta Europa ad andare a votare per sostenere la propria idea di futuro e difendere la democrazia, i valori europei, la crescita economica sostenibile e la giustizia sociale“.
La frase è priva di ogni senso di verità , salvo forse per una delle espressioni, quella che fa genericamente riferimento ai “valori europei”; purché si chiarisca che tali valori sono quelli ordoliberisti delle ragioni di mercato e del capitale, soprattutto finanziario, in conflitto quindi con le ragioni di solidarietà ed equità sociale che la nostra Costituzione sostiene.
Sarebbe invero più corretto parlare di “disvalori” europei, ma l’attuale processo di mistificazione semantica – necessario al sistema per la riprogrammazione cognitiva che ogni più o meno dissimulato totalitarismo esige – non può accogliere sottigliezze del genere.
Per quanto riguarda gli altri concetti – democrazia, crescita economica sostenibile, giustizia sociale – essi, nel contesto di un discorso dove il riferimento è ad un’Europa intesa come Unione europea, suonano estranei, incongruenti, grotteschi.
Richiamarli a proposito di un sistema che li ha sistematicamente elusi, compromettendo quell’idea di futuro che essi implicano, è disonesto – oltreché dolorosamente offensivo per i tanti che di quel futuro si sono visti privare.
Non sorprende che i sindacati confederali non abbiano avuto alcuna remora nel sottoscrivere un tale appello mistificatorio, per di più in comunione con un soggetto che storicamente andrebbe considerato loro naturale antagonista.
Non sorprende perché la parabola dei sindacati, del tutto analoga a quella della sinistra, descrive un percorso che si è concluso con la loro cattura nel sistema, di cui sono ormai elemento organico e funzionale.
Non sorprende, e tuttavia è sempre triste ogni volta averne la riprova, anche per chi questo lutto lo ha elaborato da tempo.
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Il “lupo” ha fame: o gli si dà da mangiare o provvediamo noi
Mi sa che in ogni caso …si nutre uguale 😦