Il colonnello israeliano, l’ISIS e il soldato Marino.

FARS News Agency è un’agenzia di stampa che si propone come “la principale agenzia di stampa iraniana indipendente”, anche se CNN e Reuters la definiscono un’agenzia “semi-governativa”.

Mercoledì 22 ottobre ha pubblicato una notizia che avrebbe conquistato le prime pagine di tutti i giornali, se i protagonisti fossero stati altri.

FARS sostiene che la settimana scorsa un ufficiale dell’esercito israeliano è stato catturato dalle Forze di Mobilitazione Popolare Irachene, nel corso di un’operazione contro miliziani dell’ISIS. L’ufficiale, del quale viene anche fornita la matricola, si chiamerebbe Yusi Oulen Shahak, e sarebbe un colonnello della Brigata Golani.

Il comunicato afferma che l’ufficiale è attualmente sotto interrogatorio; si cerca di capire il motivo della sua presenza all’interno delle forze dello Stato islamico, e se altri militari israeliani sono coinvolti.

Le autorità sostengono che avrebbe già fatto “scioccanti ammissioni”, a seguito delle quali l’Iraq starebbe rivedendo la sua strategia militare.

Molti miliziani ISIS arrestati nell’ultimo anno avevano già rivelato che agenti israeliani del Mossad e di altri organismi di sicurezza israeliani erano presenti nelle file dell’ISIS durante la prima ondata di attacchi all’Iraq e al momento della caduta di Mosul, nell’estate del 2014. Finora nessun israeliano era stato catturato dalle forze irachene, tuttavia l’Iraq aveva denunciato a più riprese l’utilizzo di droni spia di fabbricazione israeliana da parte delle milizie ISIS, uno dei quali era stato abbattuto in agosto nei pressi dell’aeroporto di Baghdad.

Il lancio d’agenzia, che non mi risulta smentito, è stato ripreso da diversi blog in rete, ma i media ufficiali – per quanto ne so – lo hanno ignorato o non gli hanno dato la dovuta evidenza (il che, in termini di risultati mediatici, è esattamente la stessa cosa).

Ma in compenso ci stanno gratificando con la cronaca minuto per minuto delle tormentate dimissioni non-dimissioni del soldato Marino, peggio che le partite di campionato la domenica.

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Aggiornamento: la notizia è stata ripresa da RaiNews in un trafiletto di cinque righe.

Informazioni su Mauro Poggi

Fotodilettante Viaggiamatore
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7 risposte a Il colonnello israeliano, l’ISIS e il soldato Marino.

  1. Salvatore ha detto:

    La notizia gira da diversi giorni, e sui media ufficiali è stata ripresa ultimamente da Rai News http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-70366234-7bfa-4e06-9e67-a46fd27781fc.html. La foto del presunto soldato comunque si è rivelata falsa e la validità della notizia in sé è ancora da verificare, visto che la Fars generalmente non è considerata molto attendibile. Se interessa, sul caso ho scritto un articolo ieri http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2015/10/iraq-secondo-agenzia-iraniana-sarebbe.html, saluti

    • Mauro Poggi ha detto:

      Ti ringrazio, ho appena aggiornato il post con il link a RaiNews.
      Per quanto riguarda la foto, l’avevo vista anch’io pubblicata su qualche blog che riprendeva la notizia da FARS, e non mi era sembrata attendibile – perciò non l’ho menzionata. FARS però ha pubblicato la notizia, non la foto.
      Trattandosi di agenzia iraniana la cautela è d’obbligo (come del resto è d’obbligo per qualunque altra agenzia – purtroppo). È per questo che ne parlo al condizionale.
      Rimane il fatto che a oggi non è stata smentita e se gira sui media ufficiali lo fa in modo estremamente sommesso…
      Grazie anche per il link al tuo blog, lo visiterò volentieri.

  2. Sendivogius ha detto:

    Ad essere sinceri, la FARS non è una agenzia “semi-governativa”… E’ governativa a tutti gli effetti e di conseguenza certe informazioni vanno sempre trattate con cautela..;)
    La notizia era circolata piuttosto in sordina, ma non occultata… io per esempio l’ho letta una settimana e passa fa sul televideo mentre facevo colazione la mattina. E non gli avevo dato troppo peso, anche perché la FARS spesso e volentieri si presta a fare da megafono alle veline che gli passa il VEVAK, peraltro non nuovo alla costruzione e diffusione di certe ‘notizie’… Diversamente dovrei prendere per buona anche la sua produzione più riuscita: ovvero che al-Baghdadi sarebbe in realtà un attore ebreo, tale Shamoun Ayloot (in arte Simon Elliot) reclutato dal Mossad al quale per inciso di deve la fondazione dell’ISIS.
    La storiella era confezionata bene, devo ammettere. Ma seguendo i vari tasselli alla ricerca della fonte originaria (il Vevak per l’appunto) non sta proprio in piedi.

  3. Mauro Poggi ha detto:

    Come tu stesso dici, non è stata occultata ma passata piuttosto in sordina (vedi anche il trafiletto sul sito di Rai News): quindi con identici risultati mediatici. La domanda che mi faccio è se la nota di agenzia sarebbe stata altrettanto trascurata dai media nel caso i soggetti implicati fossero stati altri.
    Non sapevo della storia di al-Baghdadi… A ogni buon conto ho usato il condizionale, proprio perché non so quanto attendibile sia la notizia. Dalla sua c’è il fatto che è plausibile (la cooperazione israeliana con le milizie del Daesh è assodata), e che non è stata smentita – per quanto ne so.
    Io ci sono arrivato attraverso il blog di Paul Craig Roberts, che la segnala senza commentare.

  4. Sendivogius ha detto:

    “La domanda che mi faccio è se la nota di agenzia sarebbe stata altrettanto trascurata dai media nel caso i soggetti implicati fossero stati altri.”

    Ovviamente no: se la propaganda è funzionale agli interessi geopolitici di certi “apparati politico-militari-industriali” attivi a livello globale e che genericamente chiamiano “Occidente”, la FARS sarebbe diventata un’autorevolissima agenzia di stampa indipendente.
    In fondo, è sempre un problema di ‘prospettiva’.. 😉

    “..la cooperazione israeliana con le milizie del Daesh è assodata..”

    Una ovvietà da tutti riconosciuta, da molti negata, e che nessuno ha interesse a dimostrare con prove definite, per tutta una serie di motivi che entrambi ben sappiamo…
    E’ quanto meno curioso che un’organizzazione terroristica di matrice islamica (o meglio “hanbalita”), che predica lo sterminio degli infedeli e professa il suo odio viscerale per gli “ebrei-sionisti”, non abbia mai organizzato alcuna azione (fosse anche dimostrativa) in territorio israeliano, nemmeno alle propaggini estreme della sua frontiera nord-orientale, pure in mano al sedicente “califfato”. E questo mentre i tagliagole moderati di “Al-Nusra” possono tranquillamente godere della copertura aerea e degli efficienti presidi medici di Tsahal, appositamente mobilitati per loro….
    Com’è che diceva il gobbo della politica italiana?!? “A pensar male si commette peccato…”
    e però..!

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