Un video del collettivo Clash City Workers fornisce un utile ripasso sul Jobs-act e ci rammenta una verità che molti ancora si ostinano a rifiutare nonostante le evidenze di questi anni: solo i governi che si millantano di sinistra possono fare le riforme che la destra ha sempre sognato.
Viene davvero il sangue agli occhi, ed è pure un video pacato …
Infatti. E il DEF appena presentato mi pare non aiuti a far sbollire la rabbia 😦
Caro Mauro, il renzismo è una scatola vuota: l’involucro lo produce Confindustria, ma il contenuto ce lo mettono i think-tank che ne hanno finanziato l’ascesa, dall’American Enterprise all’Aspen Institute. Sostanzialmente, Renzi è un plagiatore professionista: molto blairismo e pessima copia (tutta sbilanciata a destra) di Obama, di cui praticamente imita tutto (dalle slide, all’estetica, agli slogan) come una scimmia ammaestrata, riadattando però i provvedimenti in chiave reazionaria.
Il Jobs Act non fa eccezione. Negli USA è meglio conosciuto come “Jumpstart Our Business Startups Act” (e per l’appunto si abbrevia nell’acronimo JOBS Act), che sostanzialmente era concepito per agevolare le start-up e gli investimenti innovativi delle piccole e medie imprese con un piano di incentivi pubblici. L’attribuzione dei capitali era molto selettiva e prevedeva una serie di controlli particolarmente stringenti.
Nella variante reazionaria e populista di Renzi, il JOBS Act si è trasformata in finanziamenti a pioggia per tutti, zero controlli, e cancellazione di 70 anni di conquiste sociali in ambito di tutele dei lavoratori. Con buona pace di quell’abominio putrescente che si fa chiamare “Ditta”.
Come diceva il bravo Ettore Petrolini. Io non ce l’ho con lui, ma con chi non lo butta di sotto!