UE: Come ti ingrasso il PIL

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E così è ufficiale. A partire dal prossimo ottobre, nel calcolo del Prodotto Interno Lordo verranno incluse le seguenti attività illegali: traffico di droga, prostituzione, contrabbando. L’ISTAT assicura che il valore di tali attività sarà stimato in armonia con le linee guida stabilite da Eurostat. Non si nasconde peraltro le difficoltà oggettive,  dovute “all’ovvio motivo che queste attività illegali sfuggono alle rilevazioni. Il concetto di attività illegale, d’altra parte, è suscettibile di differenti interpretazioni” (Cfr The Guardian).

 

 

Le linee guida Eurostat raccomandano che nella valutazione di queste attività l’approccio metodologico sia dal lato dell’offerta (supply side) per quanto riguarda la prostituzione, e dal lato della domanda (demand side) per quanto riguarda il traffico di droga (cfr RT).
Da cui si può legittimamente dedurre che il dibattito fra neo-liberisti e keynesiani  è ancora vivo e vitale.

Secondo Eurostat, la nuova metodologia comporterà un aumento del nostro PIL intorno al 2%. La qual cosa, seppure avrà influenza zero sulla crescita reale, aiuterà il Governo a presentare come centrati gli obiettivi di crescita e di miglioramento del rapporto Debito/PIL.
Ricordiamoci di ricordare che si tratta di una crescita puramente nominale quando a fine anno cercheranno di vendercela come un clamoroso successo dell’esecutivo.

E’giusto puntualizzare che non si tratta di una furbata italiana. Il cambio di metodologia arriva dalla UE e risale al gennaio scorso, quando sono state stabilite nuove linee guida secondo cui nel calcolo dei PIL nazionali occorre includere ogni attività che produca reddito, attività illegali incluse.

Eurostat stima che il PIL europeo beneficerebbe di un incremento del 2,4%. La Spagna, che è passata al nuovo metodo da inizio anno, conta su un incremento supplementare dell’1%. Le “potenzialità” dell’Inghilterra sarebbero intorno al 2,4%, mentre paesi come la Svezia o la Finlandia potrebbero contare su incrementi del 4 o 5%.

La nuova procedura potrebbe essere rubricata sotto la voce “cosmesi di bilancio” (window dressing in albionico) nella categoria “provvedimenti grotteschi ma innocui”, non fosse che a pensaci bene tanto innocua non è.

Raoul Ruparel fa notare infatti che “While these countries might enjoy having their GDP boosted by a few percentage points from the shadow economy, which is notably huge in the periphery, the impact might be less welcome once it starts factoring into their share of the EU budget”: l’importante incremento di PIL può anche venire accolto con soddisfazione, ma sarà meno gradito quando si tratterà di pagare le quote di contribuzione al bilancio europeo (che come è noto sono calcolate sui PIL nazionali).

In pratica, una banale operazione di cosmesi, paragonabile all’applicazione di un po’ di fondo tinta, rischia di costarci quanto un’operazione di alta chirurgia estetica. Senza nemmeno la consolazione di potere esibire poi due tette da urlo.

Droghe-leggere

 

Informazioni su Mauro Poggi

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3 risposte a UE: Come ti ingrasso il PIL

  1. Adriana ha detto:

    Copincollo nel gruppo Fbook pieno di sinistri volenterosi che, quando sono proprio schiacciati dalle fonti, tacciono come spero in questo caso.
    Prego mi siano rispamiati eventuali contorsionismi a dimostrazione della bontà dell’iniziativa.
    Certo che il Berlu, se vero quanto si dice di lui (scrivo questo per cautelarmi, vedi mai) era decisamente all’avanguardia nella contabilità. Del resto, si dice sia laureato in Economia.

  2. Adriana ha detto:

    Caro Mauro, la fondatrice del gruppo è assai tollerante e non renziana, oltre che amica vera.
    Lì in mezzo, oltre gli innamorati di Renzi(e), che di solito sono innamorate come altre lo furono di Berlu, c’è pure uno che sostiene che i GRECI hanno la democrazia, e naturalmente ho scritto di nuovo che la povertà indotta (nel caso, dall’€) non è democratica.
    Ciò a proposito del continuismo Monti-Renzi(e) e dell’elogio che il primo ha fatto del secondo, nonché a proposito del ventilato taglio del secondo alle pensioni, conferma del continuismo.
    Ho anche dichiarato il mio voto, uh uh.
    Ma ora sono curiosa del post successivo.
    Ciao 🙂

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