Credo che questo post di Liberthalia sia un buon modo per ricordare quel 25 aprile di tanti anni fa. Dopotutto, se siamo qui oggi a celebrarlo, è perché allora ci fu chi decise che più importante del sopravvivere era vivere, anche se per vivere occorreva essere pronti a morire.

«Il vero danno deriva da coloro che vogliono “sopravvivere”. Gli uomini dabbene che vogliono soltanto essere lasciati in pace. Coloro che non vogliono le loro piccole vite disturbate da qualcosa di più grande di loro. Quelli che non prendono parti o cause. Quelli che non prendono le misure della propria forza, per paura di contrapporsi alle proprie debolezze. quelli che non amano fare onde o farsi nemici. Quelli per cui i principi di libertà, onore, verità sono solo letteratura. Quelli che vivono in piccolo, si accomunano in piccolo e muoiono in piccolo. È l’approccio riduzionista alla vita: se la mantieni in piccolo, la mantieni sotto controllo. Se non fai rumore, il fantasma non ti troverà. Ma è tutta un’illusione, perché anche costoro muoiono, queste persone che raggomitolano la loro anima in piccole palline in modo da essere al sicuro. Al sicuro? da cosa? la vita è sempre sull’orlo della…
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