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Recentemente salito al trono a seguito dell’abdicazione del padre, il re di Olanda Willem-Alexander ha subito reso felici i propri sudditi annunciando un nuovo tipo di stato sociale, riassumibile nella formula “ognuno per sé, dio per tutti”, ovvero: “si salvi chi può”, in conformità alla tendenza culturale che l’Europa di Bruxelles, Francoforte e Berlino ha ormai stabilmente adottato. (Cfr Draghi: Il pregiato modello sociale ed economico dell’Europa, che garantisce la sicurezza del lavoro e ammortizzatori generosi, è obsoleto»).
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Il re di Olanda ha informato il proprio paese che lo stato sociale è finito.
Re Willem-Alexander, insieme alla regina Maxima, ha comunicato agli olandesi che dovranno crearsi essi stessi le proprie reti di sicurezza sociale e finanziaria, e che non dovranno più aspettarsi il sostegno dello Stato in quanto roba del secolo scorso.
L’annuncio faceva parte del discorso annuale del monarca in occasione della presentazione del bilancio da parte del governo.
Non è ancora chiaro se i 100 milioni di euro che il governo spende per mantenere la Casa reale, con i suoi castelli e parate, sono inclusi nei tagli imposti dalla politica di rigore.
Recenti sondaggi mostrano che la fiducia nel governo è ai livelli più bassi, e che la maggior parte degli olandesi ritiene che le politiche di rigore sono, almeno in parte, da biasimare.
Si prevede che il PIL olandese subirà nel 2013 una diminuzione superiore al punto percentuale, in peggioramento rispetto alle economie britannica, tedesca e francese che invece mostrano segni di recupero.
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