Thomas Sankara, un documentario e un appello.

Propongo il bel video di Silvestro Montanaro, trasmesso da Rai3, su questo straordinario personaggio. Ci sono stralci del suo famoso “Discorso sul Debito”, di cui ho già postato il video integrale in questo post, e uno spezzone del suo “benvenuto” a François Mitterrand (minuto 36:00; imperdibile l’espressione del presidente francese mentre ascolta).
Linko il video caricato su Youtube perché quelli sul sito RAI, generalmente, dopo un certo tempo non sono più disponibili.

Video: “…E quel giorno uccisero la felicità”

Thomas Sankara è un’icona del panafricanismo ma anche un simbolo della lotta dei popoli contro tutti i colonialismi e imperialismi. Sul sito web lui dedicato, attraverso il quale un comitato di giuristi si batte da anni per fare giustizia sul suo assassinio, si legge:

Nell’aprile 2006 il Comitato per i Diritti Umani dell’ONU, a cui si è appellato a nome della famiglia il Collettivo Giuridico della Campagna Internazionale Giustizia per Thomas Sankara (CIJS), dava ragione ai ricorrenti e ordinava allo Stato burkinabé di fare chiarezza sull’assassinio di Thomas Sankara, di assicurare alla famiglia una giustizia imparziale, di rettificare il suo certificato di morte [data per “naturale”], di provare il luogo della sua sepoltura, di indennizzare la famiglia per il trauma subito e di divulgare pubblicamente le decisioni del comitato.
Il 21 aprile 2008 il Comitato per i Diritti Umani dell’ONU, in contraddizione totale con la sua decisione precedente, ha chiuso il fascicolo senza che un’inchiesta sia stata fatta. Questa decisione non fa onore a tale istituzione. Nella comunità internazionale alcuni fanno finta di vedere in Blaise Compaoré un uomo di pace, mentre è stato notoriamente implicato nei conflitti in Liberia, in Sierra Leone e nei traffici d’armi e di diamanti per l’UNITA di Jonas Sawimbi a quel tempo sotto embargo dell’ONU, e più recentemente nel conflitto che ha dilaniato la Costa d’Avorio
.”

E’ possibile aderire all’appello del comitato a questo indirizzo.

.

Informazioni su Mauro Poggi

Fotodilettante Viaggiamatore
Questa voce è stata pubblicata in Geopolitca, Società e contrassegnata con , , , , , . Contrassegna il permalink.

8 risposte a Thomas Sankara, un documentario e un appello.

  1. Gabriella Giudici ha detto:

    un ricordo davvero troppo doloroso.

    • Mauro Poggi ha detto:

      Ciao Gabriella. Un blogger di nostra comune conoscenza, Stefano Fait, ha paragonato il pensiero di giustizia a un fenomeno carsico. Mi sembra molto giusto: si tratta in effetti di qualcosa che tende caparbiamente a riaffiorare, in tempi e luoghi diversi, ma sempre; perché – proprio come nel fiume carsico rocce aride nascondono il sottostante scorrere dell’ acqua fresca – sotto l’indifferenza rassegnata delle popolazioni si nasconde, imprevedibile, una scintilla contro cui i potenti non potranno mai smettere di misurarsi. Questo lo sanno, ed è il loro peggior incubo.

  2. Gabriella Giudici ha detto:

    Mi dico le stesse cose, ma dobbiamo essere avvertiti che “le spire di un serpente sono ancora più complicate dei buchi di una talpa”..

  3. giovanotta ha detto:

    firmato l’appello, riporto il link da me
    ciao!

  4. Pingback: Sonmi-451 e Thomas Sankara – quando finzione e realtà riecheggiano « Verso un Mondo Nuovo

  5. Mariella ha detto:

    Grazie mille per il link, avevo visto venerdì sera la parte finale del servizio e ne ero rimasta molto impressionata. Non conoscevo Sankara, chissà dove avevo la testa in quegli anni 🙂 e sono stata colpita dalle sue parole, dalle analogie con la nostra situazione attuale (debito, tagli della spesa sociale) e anche dalla chiarezza del giornalista nel denunciare i mandanti del suo assassinio.
    Mi prende un’enorme tristezza al pensiero che una persona limpida e determinata come Sankara abbia fatto questa fine, che speranza c’è per noi italiani e per tutti gli altri popoli ?

    • Mauro Poggi ha detto:

      Buongiorno Mariella.
      Penso che la speranza stia nell’ostinata opposizione al pensiero che omologa e rende complici. Penso che la speranza stia nel rifiutare, sia a livello emotivo che intellettuale, lo stato delle cose quale ci viene presentato: come naturale e ineluttabile. Penso che la speranza stia nell’essere convinti che ciascuno di noi può fare alla fine la differenza (resistere, resistere, resistere – diceva Francesco Saverio Borrelli nel 2002).
      E anche se spesso sono il primo a farmi la domanda, penso che la speranza stia nel non volere mai chiedersi che speranza c’è.

Scrivi una risposta a Mauro Poggi Cancella risposta