A proposito della prossima manifestazione delle donne contro la cultura berlusconiana, il 13 febbraio, la storica Anna Bravo su Repubblica osserva: “Non capisco perché alcuni uomini debbano fare appello alla propria componente femminile per indignarsi di fronte al cosiddetto Rubygate, mentre avrebbero di che indignarsi in prima persona”.
Ciò è profondamente vero. La cultura berlusconiana stabilisce due rappresentazioni speculari una all’altra: quella della donna come corpo di cui disporre, quella dell’uomo detentore del potere/diritto di usufruirne.
Per dissociarsi da entrambe, quindi, il punto non è essere uomo o donna, il punto è appartenere al genere “Persona”.